sabato 30 gennaio 2010

[ANTEPRIMA] KDE SC 4.4, il mosaico ha un senso.




Se fosse possibile azzardare uno slogan per l'imminente release di KDE SC sarebbe certamente: Reconsider it.
Ovviamente non parlo a coloro che, nella buona e nelle cattiva sorte, hanno sempre difeso il desktop libero all'indomani del lancio, decisamente infelice, dalle critiche di addetti ai lavori e utenti, le minacce di fork di quelli che, in qualche modo, si sono sentiti "traditi" da aspettative e ambizioni, forse troppo grandi per essere mantenute dopo pochi mesi di sviluppo.



Il mio rapporto personale con KDE 4 non è stato facile, né sereno.
All'inizio rimasi piuttosto deluso da quel nuovo desktop che sembrava promettere chissà cosa.
I rilasci successivi, non mi entusiasmarono.
Sembrava che per fare un passo avanti se ne facessero sempre due indietro.
Si intuiva, certamente, l'impegno a migliorare, ma il desktop continuava ad essere senza capo, né coda.
In generale, era proprio quello il difetto più grosso: la mancanza di sintesi, un filo rosso che legasse le varie parti e le rendesse omogenee alla prova nell'uso quotidiano.
L'ho detestato, ci siamo anche persi di vista per un po', ma: Gnome non m'é mai piaciuto ed io, in fondo, sono un gran testardo sentimentale.
Questa anteprima riassume le prime impressioni e le novità di KDE SC 4.4, installato su una Mandriva Cooker 2010.1 in VirtualBox.
La carne al fuoco é davvero tanta, ma noi intendiamo abbozzarne giusto i tratti salienti, quel tanto che basta per smuovere la curiosità di chi avrà la voglia o l'interesse di provarlo.
Procediamo con ordine.


Habemus Tabbing

E' probabilmente la caratteristica più anticipata e chiacchierata di questo rilascio, la possibilità di accorpare in un'unica finestra più applicazioni.
La buona notizia è che funziona bene ed è molto comoda, rendendo spesso superflua persino la barra delle applicazioni in basso e mantenendo il desktop sempre molto ordinato e pulito.



Pur non essendo pensata espressamente per i netbook, potrebbe essere comunque una ottima alternativa alla stessa Plasma Netbook Shell, l'interfaccia ufficiale, proposta per gli schermi di dimensioni ridotte.
La cattiva notizia é che il tabbing funziona, per ora, solo con la decorazione Oxygen.
Sulla scia di Aero, Kwin guadagna anche un paio di funzionalità interessanti, come la massimizzazione della finestra, quando viene trascinata nel bordo superiore dello schermo o la perfetta divisione a metà delle finestre affiancate, quando queste vengono trascinate ai margini destro e sinistro del monitor.


Un desktop per tutte le stagioni.

Plasma ha subito una iniezione di nuove funzionalità, mantenendo fede al suo nome che lo vuole adattabile a qualsiasi contesto.
Oltre al desktop classico e la vista delle cartelle, propone adesso una interfaccia Newspaper che, come abbiamo accennato, é piuttosto comoda per i netbook, grazie alla possibilità di impostare diverse attività e di popolarle con una serie di plasmoidi, per gestire feed di notizie, monitorare il proprio sistema, tenere sotto controllo le previsioni meteorologiche, mantenere i rapporti col mondo.



Se, in effetti, l'idea ci piace, ci piace meno la scelta dell'immagine di default, davvero troppo invadente e che rende caotica e particolarmente difficoltosa la lettura del desktop, vanificandone (in parte) le intenzioni di razionalità e usabilità.
In questa modalità, molto saggiamente, le applicazioni che non siano widget, vengono gestite con un effetto exposé che restituisce con estrema chiarezza e grande immediatezza la situazione del proprio spazio di lavoro.
Non é ancora perfetto, ma lo sviluppo sembra procedere nella giusta direzione e promette grandi cose soprattutto se integrato con funzioni multitouch.



Agli estimatori della dashboard, inoltre, viene data la possibilità di aggiungere plasmoidi personalizzati, separandoli da quelli eventualmente presenti sul desktop vero e proprio.



Proprio le modalità di aggiunta e rimozione, di questi ultimi, sono state oggetto di revisione con una interfaccia integrata nella barra delle applicazioni, che ancora non convince, ma risulta un po' meno dispersiva dell'anonima finestra usata fino ad ora.




Prove di menú

Anche Krunner ha subìto qualche miglioria da sottolineare.
Adesso supporta pure la gestione dei dispositivi, come floppy, cdrom, pendrive e/o dischi usb.



E se non ci piace a spasso per la scrivania, possiamo ancorarlo alla parte alta dello schermo per interrogare velocemente il nostro sistema alla ricerca di file e programmi.
Se Raptor rimane un miraggio e Kickoff non c'è mai andato a genio, forse duttilità e potenza di Krunner, andrebbero esplorate più a fondo dai suoi sviluppatori, per farne un menù pratico, veloce, fortemente integrato e davvero innovativo.



In effetti, una mezza idea dev'essere balzata in testa anche loro, se esiste una modalità di plasma denominata Cerca e Avvia, col lanciatore integrato nello sfondo e una pseudo-dock centrale da cui lanciare i programmi o filtrare i risultati delle proprie ricerche.
Un esperimento acerbo ma che potrebbe sbocciare nelle prossime release.



Tutto sotto controllo




System Settings é sempre più ricco di opzioni ed in questa release è sicuramente gradito il supporto ai "decoration engines", come Aurorae, che permettono di gestire decorazioni avanzate e d'effetto, facilmente scaricabili grazie al gestore integrato, che analogamente a quello dei plasmoidi e dei temi, propone una rapida anteprima e le statistica sul gradimento degli utenti.
Purtroppo queste decorazioni, come molte altre, disponibili non supportano il tabbing delle finestre.



Nella gestione avanzata del desktop esordisce, il gestore dei dispositivi rimovibili, una interfaccia che consente all'utente di stabilire la politica di mounting di questo genere di periferiche, revocando o concedendo i permessi in modo selettivo e molto capillare.


Questioni Semantiche

Se avete sbirciato le foto a corredo di questa anteprima avrete senz'altro incrociato la nuova voce presente in Dolphin: Timeline.
La linea del tempo é una nuova modalità per sfogliare i propri files in base ai giorni in cui sono stati creati o hanno subito modifiche.



E' una modalità estremamente interessante che anticipa Zeitgeist di Gnome3 e modifica sensibilmente la percezione del nostro lavoro, non più suddiviso in rigide cartelle, ma scandito dal tempo.
Un modello che, se integrato con i servizi e le applicazioni PIM promette di incrementare notevolmente la ricerca e il filtraggio delle informazioni di cui abbiamo bisogno nel nostro lavoro.
Se avete sentito parlare di desktop semantico, ma non avete ancora capito cosa significhi, vi consigliamo un giretto su questo nuovo KDE 4.4.



Nepomuk pervade sempre di più l'infrastruttura, legando i nostri dati grazie al sistema di tagging, e permettendo ricerche molto veloci e precise in sinergia con Strigi, estremamente migliorato rispetto a quanto visto nella release precedente e, finalmente, usabile.


Quello che non ci piace

Kde 4.4 ci ha convinto parecchio.
Complessivamente é gradevole nell'aspetto, veloce e pieno di idee, alcune più mature, altre solo abbozzate, ma comunque promettenti.
Il flusso di lavoro é piacevole grazie alla buona integrazione con i programmi a corredo, tuttavia, parallelamente alla sua crescita, torna in auge anche un vecchio vizio, una preoccupante deriva verso la complicazione delle interfacce, sempre più ricche di pulsanti e funzioni.



Il mantra che aveva guidato i suoi sviluppatori fin dall'inizio, infatti, era stato quello di semplificare il più possibile l'esperienza d'uso con strumenti chiari ed essenziali.
Dolphin, in questa release, pur facendosi apprezzare per le nuove funzioni soffre una implementazione agghiacciante delle stesse, con una specie di menù avanzato disordinato e piuttosto brutto a vedersi, con una gestione dello spazio oltremodo discutibile.
GwenView e Okular, che permettono di gestire, rispettivamente, immagini e documenti, pur validi, presentano interfacce disomogenee che scimmiottano idee già viste altrove e che privano il desktop di una buona fetta di personalità e compattezza.



Pecche tutto sommato veniali e che spesso si attenuano sotto la personalizzazione dei singoli utenti, ma che speriamo vengano affrontate, e risolte, con maggiore impegno nei prossimi rilasci.

2 commenti:

  1. Ciao! Davvero interessante il tuo "viaggio" nel nuovo KDE 4.4. Io prima del rilascio ufficiale della nuova mandriva non avrò la possibilità di usarlo, ma mi sembra che il passo avanti decisivo verso l'usabilità e le feature presenti del vecchio KDE 3.5 ci sia stato. Ora non resta che sperare che Mandriva faccia un lavoro degno per quanto riguarda la pacchettizzazione di KDE. Tu come la stai trovando la versione cooker di mandriva?

    Ciao ciao!!
    Nicola

    RispondiElimina
  2. Ciao, prima di tutto scusami se modero il commento solo adesso, ma sono piegato dagli impegni di lavoro e l'ho visto solo adesso :P.
    Direi che KDE 4.4 é davvero ottimo.
    L'ho provato in cooker su una mandriva virtualizzata, ma non ce l'ho sul desktop di produzione, aspetterò il rilascio ufficiale ed eventualmente il backport o la futura release di mandriva. Diverse features sono comodissime ed in effetti sul "vecchio" kde4.3.x ne sento già la mancanza. Pazienterò... :)

    RispondiElimina