venerdì 31 dicembre 2010

L'anno che verrà



Come si può leggere sulle riviste serie, l'avvento del nuovo anno è un'occasione per stilare la lista di quel che ci stiamo lasciando alle spalle.
Un po' tutti si divertono a raccogliere il meglio - e il peggio - che ha attraversato gli ultimi 365 giorni ed a sancire vincitori e vinti.
Noi, che cerchiamo sempre di capire come vanno realmente le cose, proveremo a fare l'esercizio opposto: guardandoci alle spalle, proviamo ad interpretare l'anno che deve ancora venire in una sorta di oroscopo tecnologico per azzardare i nuovi protagonisti del 2011.

Le tentazioni della mela

E' facile prevedere che Apple sarà di nuovo sulla bocca di tutti con gli iPad di seconda generazione e, probabilmente, iPhone5.
Cupertino, del resto, non ha altra scelta se non quella di spingere pesantemente sul frequente rinnovamento della sua gamma per mantenere alta l'attenzione di consumatori e carrier telefonici e provare a scompigliare i piani dei diretti concorrenti.
L'impegno non sarà, ovviamente, circoscritto al solo hardware, la mela proverà ad insistere su FaceTime per allargarne il bacino di utenze e il peso in termini di adozione e supporto da parte di terzi.
Mac OS X Lion verrà a trovarci entro l'estate e solo allora sapremo se Jobs&Soci saranno riusciti a spostare l'asticella dell'interazione uomo/macchina quel tanto che basta per lanciare una nuova rivoluzione come è stato per il mondo della telefonia.

La nuvola di Google

Google sarà, senza ombra di dubbio, un protagonista di rilievo del 2011.
Android 3 dovrebbe sancire la maturità tecnica dell'antagonista di iOS e Chrome OS in dirittura d'arrivo, rappresentano una bella sfida per Mountain View impegnata a traghettare la produttività degli utenti in rete, dopo che la vita ha già traslocato sui social network per i fatti suoi, tentandoli con le sirene del cloud computing, parola da addetti ai lavori che in molti potrebbero presto associare a Google Docs e a tutti i servizi che Google ha pazientemente sviluppato negli ultimi anni, pronti per entrare nell'arena del futuro prossimo venturo.
In effetti, è proprio il colosso del search che si gioca la posta più alta: vincere la sfida del cloud potrebbe significare dettare l'agenda tecnologica dei prossimi anni col vantaggio di muoversi in un settore ben più congeniale dei diretti avversari, assai più intimiditi dalle praterie sconfinate del web dove è più difficile porre dei vincoli efficaci.

L'ombra lunga di Microsoft

Microsoft resta un po' la sfinge fra i nomi grossi dell'industria.
E' innegabile la sua posizione di dominio nel settore desktop che difficilmente subirà tracolli significativi in tempi brevi, ma è altrettanto vero che Redmond stia perdendo quel ruolo di faro dell'innovazione, in ambito informatico, che le era stato tributato da utenti e aziende fino a qualche tempo fa.
L'azienda, post-Bill Gates, sembra attraversata da venti diversi che ne fanno un soggetto in metamorfosi difficile da interpretare nel breve periodo.
Se Windows 7 regna incontrastato sui desktop, il 2011 ci dirà quanto Windows Phone 7 riuscirà a risalire la china in ambito mobile, dopo il sonoro flop di Kin.
L'annuncio di un supporto anche per architetture ARM del suo celebre sistema operativo è, senz'altro, foriero di novità in ambito server, ma aprirebbe al chipmaker inglese anche uno spiraglio per entrare nel mercato desktop e provare a impensierire il monopolio delle architetture x86 servendosi proprio del partner che ha contribuito a renderle tanto popolari.

Il pinguino è mobile

E Linux?
Non crediamo che i rapporti di forza siano destinati a cambiare, almeno in ambito desktop.
Il pinguino sembra aver trovato la sua dimensione popolare nel mercato mobile e, anche nell'anno nuovo, lo ritroveremo negli smartphones, nei tablets e in Chrome OS, che non è propriamente un sistema operativo ortodosso.
I successi registrati da RedHat ci dicono che l'ambito di utilizzo è ancora quello enterprise, con le scrivanie del grande pubblico piuttosto lontane dal farsi conquistare.
Il marketing di Canonical, del resto, che tace sul successo (o insuccesso) di iniziative come Music Store o Ubuntu One è abbastanza significativo nel fotografare il grado di penetrazione di GNU/Linux fra gli utenti disposti ad aprire il portafogli per acquistare un brano o sottoscrivere un abbonamento come succede dalle parti di iTunes ed, in maniera minore ma non meno interessante, in quelle del Market.
Il 2011 sarà, però, anche per Canonical un anno di transizione importante che vedrà il debutto della nuova veste di Ubuntu e soprattutto ci dirà se le idee del miliardario sudafricano riusciranno a fare breccia nel cuore dello zoccolo duro degli utenti che non si erano dimostrati particolarmente teneri con la modifica, tutto sommato modesta, dei famigerati pulsanti a sinistra.
La partita a scacchi di Shuttleworth sarà probabilmente giocata sul fronte dello sviluppo e punterà a strappare quanti più contributori possibili per realizzare la propria visione di Gnome 3 in competizione con il progetto ufficiale, troppo vincolato alle esigenze di Red Hat.

Nokia da capire

Se Nokia non decide di affidarsi alle sirene di Windows Phone 7, come qualche rumor accennava fino a pochi giorni fa, l'anno che verrà potrebbe vedere persino il debutto di Meego che, nato per volontà dei finlandesi e di Intel, non ha prodotto, finora, altro che demo tecniche ben lontane da una effettiva usabilità in ambito commerciale.
La sensazione, francamente, è che nemmeno l'anno prossimo MeeGo dovrebbe farcela incalzato, sembrerebbe, anche da un accordo con Google per l'uso di Android su tablet e, di nuovo, smartphones a riprova dell'acuto stato confusionale del gigante della telefonia sospeso fra diavoli e acque sante.
Noi speriamo che gli sforzi degli sviluppatori per adattare Plasma e le tecnologie di KDE in ambito mobile non rimangano sterili esercizi per hacker talentuosi senza alcuno sbocco nel mondo reale come, in parte, è accaduto (e continua ad accadere) al desktop del drago, concentrato di idee e tecnologie che ha riscosso molto meno successo di quello che potrebbe meritarsi.
Buon anno.

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