venerdì 18 giugno 2010

Android 3.0 prova ad assomigliare a iPhone.



Con Android 3.0, nome in codice Gingerbread, pare che Google stia lavorando per evitare che i produttori di smartphone o altri dispositivi basati sull'apprezzata piattaforma, sentano l'esigenza di sviluppare una interfaccia propria che copra quella di default, come accade per i modelli di HTC e Motorola, per esempio.
L'obiettivo dichiarato, secondo quanto riporta TechCrunch, è raggiungere (e, sperabilmente, superare) l'esperienza utente di iPhone, anche se la cosa sembra assai poco gradita dai partner di Mountain View, che rivendicano la loro libertà di progettare il dispositivo e dotarlo di un'interfaccia riconoscibile rispetto alla concorrenza.
Dietro alle dichiarazioni positive ed ai buoni propositi si cela, probabilmente, una questione che Google vorrebbe risolvere al più presto: quella dell'eccessiva frammentazione delle varie versioni del suo OS, che, pare, vada mitigandosi ma rimane, comunque, affatto trascurabile, anche dall'abitudine alla personalizzazione, rendendo difficoltoso o, addirittura, deleterio l'aggiornamento di versione, in certi casi.

Tolto il market, in effetti, il supporto e servizi aggiuntivi offerti dai singoli produttori è, spesso, povero e può limitarsi al solo rilascio di patch per il sistema installato, delegando un eventuale upgrade all'iniziativa dell'utente con rom confezionate da qualche volenteroso smanettone, che non garantiscono (sempre) il pieno funzionamento dello smartphone come al momento dell'acquisto.
Una politica che, a ben vedere, impoverisce parecchio il valore di questi prodotti (venduti comunque a caro prezzo) e la loro stessa competitività, rispetto alla continuità con cui Apple sviluppa la sua piattaforma.
E' molto probabile infatti, che, oggi, un dispositivo Android nasca e muoia con lo stesso sistema operativo, mentre i possessori di iPhone possono godere di aggiornamenti e migliorìe con cadenza regolare, senza dover, necessariamente, reinvestire i propri soldi nell'acquisto di un nuovo terminale.
Il rilascio di Gingerbread è previsto per l'autunno di quest'anno e dovrebbe essere basato sul kernel 2.6.33.
Fra le funzionalità trapelate spiccano il supporto ad HTML5, Web·m e Flash, un evoluto algoritmo per la diffusione di contenuti pubblicitari, similmente ad iAd di Cupertino, una migliore (per quanto vaga) esperienza di navigazione.

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