domenica 20 giugno 2010

Newspass sfida iTunes



Sembra che lo spazio sconfinato, il senso di indefinito, siano concetti difficili da contemplare per l'uomo moderno, soprattutto se poco redditizi per la saccoccia.
Così, dopo un decennio di rimescolamento nel brodo primordiale che era la Rete degli albori, miliardi di dollari bruciati e tante Dot.com finite al macero dopo la bolla speculativa della new economy, quelli che hanno retto alla selezione e si sono evoluti, provano a presentare il conto, lottizzando porzioni (anche ampie) di rete, alzando steccati laddove la prateria sembrava sconfinata, costruendo caselli dove prima c'erano solo mulattiere.
Apple è stata pioniera nella corsa alla terra con iTunes, prima e AppStore, poi.
Criticata per questo e, quando ci si è accorti che riusciva a tirarci su una montagna di soldi, presa come modello dai rivali: Ovi Store, Android Market, Windows Marketplace.
Non giunge inaspettato, quindi, Newspass, il nuovo servizio a pagamento che Google intende lanciare entro fine anno.
L'azienda ne parla come di una piattaforma integrata alla ricerca che mira a distribuire le notizie a pagamento che, tradotto in soldoni, potrebbe suonare come news store, una vera e propria edicola dove acquistare le notizie dei quotidiani o dei periodici del web che intendano far pagare i loro contenuti.
Il colosso della ricerca, infatti, starebbe indicizzando anche quelli protetti da paywall per restituirli agli utenti integrati in una infrastruttura che possa semplificarne la fruibilità e le modalità di pagamento.
Come in un normale Appstore, si potrà specificare nel profilo la propria carta di credito per facilitare la fatturazione degli acquisti e, come in un normale Appstore, pare che Google voglia riservarsi una piccola percentuale sugli incassi, girando il resto agli editori che volessero adottare il servizio per i propri affari.
Non è ben chiaro l'uso che verrà fatto dei dati sensibili degli utenti, quelli su cui Google costruisce il suo business, ma l'idea è quella di condividerli anche con i partner come merce di scambio per vendere spazi pubblicitari, giusto per non cadere nelle maglie dell'Antitrust con l'accusa per, eventuale, abuso di posizione dominante.

Newspass entrerà in diretta concorrenza con le formule di abbonamento previste da Apple per iPad/iPhone e dovrebbe essere raggiungibile da qualsiasi browser, sui dispositivi più disparati, tramite il solito account email, una comodità per tutti quelli che non possiedono un account iTunes, per esempio, una feature in più da aggiungere a Chrome OS in vista del debutto.
Successo della formula permettendo visto che, dai sondaggi, emerge un apprezzabile, ma non certo eclatante, 20% di lettori disposto a scucire i suoi soldi per la cosiddetta informazione di qualità, mentre dai primi esperimenti condotti all'estero, i risultati non sembrano del tutto soddisfacenti.

fonti: la Repubblica, punto informatico

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