venerdì 21 maggio 2010

Web·m sfida h.264



La guerra per controllare la fruizione dei contenuti online, i video in particolare, annovera un nuovo contendente.
Web·m é la risposta di Google allo standard h.264, scelto e subito imposto dai grossi calibri dell'industria, a discapito del codec OGG Theora, libero sì, ma potenzialmente a rischio per via delle solita querelle sui brevetti.
Del resto, anche h.264, mantenuto libero da royalty fino al 2016 per gli utenti, non offre alcuna garanzia che alla scadenza della moratoria non si debba pagare per continuare ad usarlo.
Web·m, in effetti, non è un vero e proprio codec, ma costituisce un contenitore, basato sul formato aperto Matroska, che ospita al suo interno il codec video VP8, che Mountain View ha prima acquistato e poi aperto e quello audio, basato su OGG Vorbis, l'alternativa open source a MP3 e AAC.
La migrazione dei contenuti su Youtube sarebbe già inziata in via sperimentale ed è già possibile visionare qualche video a patto che navighiate con la release più recente di Chromium o con una Nightly Build dedicata di Firefox, che sì, dovrebbe supportare nativamente web·m come anche Opera, rilasciato in una edizione speciale per saggiare la bontà del nuovo formato.

Proprio con Opera, dopo un rapido test, abbiamo avuto un'ottima impressione di velocità e qualità dello streaming, con una nitidezza delle immagini davvero sorprendente.

Diverse le compagnie che hanno confermato il loro supporto e, fra queste, è impossibile non citare Adobe, che, col dente avvelenato, proverà il riscatto, dopo la recente disputa con Apple culminata con l'esclusione di Flash sui prodotti mobili della mela morsicata.

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