lunedì 5 aprile 2010

Google e Adobe alle grandi manovre




Google si accorda con Adobe per integrare flash nel suo browser (ma non era open source?), un travaso di tecnologia che, probabilmente, avrà ripercussioni anche sul futuro ChromeOS.

Le aziende propagandano questa partnership come uno sforzo per migliorare quel concetto inafferrabile che risponde al nome di "esperienza utente".
Ora, pur volendo stare al gioco, mi riesce davvero difficile trovare anche un solo miracolo ergonomico derivante dal flash player integrato, ma mi saltano in mente altri argomenti che potrebbero rivelarsi assai pertinenti.

Rallentiamo la diffusione di HTML5

La lotta fra le due tecnologie, la prima obsoleta e proprietaria, la seconda integrata e rispettosa degli standard della rete, è decisamente un buon motivo per spingere Adobe ad allearsi con un gigante come Google, ancora indeciso se appoggiare o meno HTML5.
A Mountan View, in effetti, come per il famoso cuggino del brano di Elio e le Storie Tese, non sono cattivi (per mission aziendale) e per vocazione tendono ad essere amici di tutti tenendo i piedi in due, tre, pure quattro scarpe.

Un mondo di App(store)

Se riuscisse il colpaccio di entrare (anche) nel codice di ChromeOS (ma non era open source?) potrebbe aprirsi tutto un mercato di applicazioni dedicate, per il sistema operativo web based, potenzialmente in grado di calamitare l'interesse dei (tanti) sviluppatori Flex, pronte ad affiancare quelle in java/ajax.



Concorrenza spietata ad Apple

Il rifiuto di Cupertino di integrare le tecnologie di Adobe nei propri prodotti mobili, preferendogli HTML5, deve aver scottato i vertici della casa di Photoshop, che infatti si sono rivolti subito agli (ormai) acerrimi rivali (ma non erano amici di tutti?) con la speranza che i prodotti spinti dalle tecnologie Made in Mountain View riescano ad imporsi come quelli modaioli di Apple.

Concorrenza spietata a Microsoft

Silverlight, per molti, è l'antiflash.
Silverlight é più leggero di flash.
Silverlight sarà la tecnologia cruciale dietro a Windows Phone 7 Series, il nome, lunghissimo e pomposo, che identifica l'erede di Windows Mobile.
Per il momento si sono visti prototipi da una manciata di produttori e qualche video di concetto, ma, presumibilmente, le applicazioni di questi apparecchi saranno basate su Silverlight.



Microsoft ci riprova in un mercato, per lei, tutto da ricostruire, ma Adobe tenta di giocare d'anticipo per garantire la sopravvivenza del suo prodotto grazie alle soluzioni multipiattaforma studiate a Mountain View, che dal canto suo potrebbe continuare a guadagnare terreno sulla concorrenza, avvalendosi di tecnologie tanto collaudate e popolari.

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