sabato 12 giugno 2010

KDE, liberi di sperimentare: intervista a Marco Martin




Abbiamo pizzicato Marco Martin
Marco Martin, classe 1981, vive in un piccolo paese in provincia di Torino ed è laureato in informatica dal 2008.
Ha lavorato come ricercatore per l'Università, prima di iniziare la sua collaborazione con Nokia.
Conosce ed usa KDE nel 2001 per cui realizza un tema di icone, uno stile QT ed un menù alternativo per Kicker.
Dal 2007 si interessa alle tecnologie di Plasma ed entra ufficialmente nello sviluppo di KDE 4.
Tiene un blog dove possiamo apprezzare il suo lavoro e l'evoluzione di Plasma netbook shell.
, che lavora a Plasma Netbook Shell, impegnato nella chiusura degli ultimi bug in vista del rilascio di KDE SC 4.5 e l'occasione ha offerto il pretesto per intavolare una chiacchierata su quello che ci riserverà quest'ultima release, le novità di plasma, il lavoro di Marco per Nokia e molto altro.

La linea d'ombra: Ciao Marco, parliamo un po' del tuo lavoro? In cosa sei impegnato in questo momento?

Marco Martin: al momento in plasma in generale, sto andando per questa divertente lista e fixo il fixabile. Siamo in feature freeze.

LD: Cosa ci dobbiamo aspettare per la nuova release di KDE ed particolare da Plasma?

MM: Dunque, 4.5, specialmente per plasma è una release che non vuole avere cose eclatanti.
Più che altro vogliamo finire quelle che erano state iniziate: pulizia in generale, bugfix.
Quindi, se tutto va bene, dovrebbe essere un po' più stabile, usabile e così via.
La roba più nuova è probabilmente il gestore delle attività.

LD: Sì ho letto, avete tolto lo zoom e le avete integrate in un gestore come per i plasmoidi. La vecchia soluzione rallentava di brutto.

MM: Problema di Qt e specialmente del graphicssystem X11, speravamo che si aggiustasse nel tempo ma così non è stato.
Praticamente, ogni volta che era da ridisegnare, tutto veniva convertito in immagine nella ram e scalato dal processore.

LD: Sul tuo blog ho letto, quasi in sordina, che state lavorando ad una soluzione che usi direttamente l'accelerazione OpenGL. Di cosa si tratta? Scavalca X11?

MM: Non conosco perfettamente l'architettura di OpenGL in X11, comunque, invece di usare chiamare Xlib per disegnare, usiamo OpengL che, sì, dovrebbe dare un accesso più diretto all'hardware.
In KDE 4.5, sul netbook, lo si può provare invocando plasma-netbook --opengl.
Nelle ultime versioni di QT non è ancora usabile day to day, ma ci stiamo arrivando e spero che in un po' di tempo si potrà usare tranquillamente.

LD: Questo sui netbook. Per il desktop invece?

MM: Si può provare con l'opzione -graphicssystem opengl, che però funziona in un modo diverso (e solitamente, peggio).
Se ne varrà la pena, tutto questo arriverà anche in plasma-desktop ma per il momento, non essendo una cosa "raccomandata", è meglio così :)
Sui netbook è diverso, anche perchè nella shell uso piuttosto pesantemente una funzione che dipende tanto da quanto sono buoni i driver e può essere molto veloce o molto lenta. Mi riferisco a tutte quelle scrollview dell'interfaccia, per intenderci.

LD: Quali evoluzioni stai prospettando per la netbook shell?

MM: In 4.5 ci sono alcuni cambiamenti, anche se non eclatanti.
Il netbook, come sai, è diviso in queste due attività principali: il grande menù a pieno schermo Search and Launch e la vista scorrevole che abbiamo chiamato Newspaper.
La prima avrà un aspetto quasi identico alla precedente, ma contiene le icone in un layout più regolare e gradevole a vedersi.
Il backend, invece, è cambiato abbastanza ed usare il menù dovrebbe essere un po' più veloce, adesso.
Sono cambiate leggermente, anche, le animazioni delle icone ed è possibile usare il drag&drop per aggiungerne altre nell'area in alto o per riordinarle.
Per Newspaper, abbiamo adottato un aspetto a griglia, che dovrebbe dare una maggiore impressione di ordine: i plasmoidi hanno una dimensione esattamente metà larghezza e metà altezza dello schermo, così sul display ce ne stanno quattro ben allineati.
Cliccando su uno si espande a piena altezza.

LD: Io sono un estimatore della netbook shell, che introduce alcuni concetti di usabilità molto validi, ma perché non provate ad integrare il concetto di Search and Launch in un menù alternativo a Kickoff o Lancelot, sul pannello?

MM: Sulla barra?

LD: Sì, mi spiego meglio.
Intendo un plasmoide, per esempio, ancorabile al pannello, qualcosa di simile a Spotlight, dove cliccare, scrivere e trovare quello che uno cerca.
Kickoff (ma anche Lancelot) è goffo, grosso.
Qualcosa di essenziale, senza icone, preferiti, schede.
Dopo un po' che usi il tuo sistema vai a memoria, ti evolvi, e spesso cambi anche metodo di lavoro.


MM: In effetti c'era l'idea di integrare krunner in qualche modo con il pannello, magari autohide.
Se l'idea rimane, l'interfaccia di krunner dovrebbe cambiare un po' in futuro, diventare più scopribile
In ogni caso, è piuttosto facile scrivere un plasmoide che faccia solo questo, è strano che nessuno l'abbia ancora fatto.
Piccole features per utenti esperti arrivano ad ogni release: i tab in kwin, per esempio, il window tiling.
Anche le attività, ora che diventeranno più serie, dovrebbero rientrare in questa categoria.

LD: Parliamo un po' del tuo lavoro. Tu sei sponsorizzato da Nokia, giusto?

MM: Yep! Il mio lavoro è incentrato più che altro in ambito netbook.

LD: Ma come si integra quello che fai con i piani di Nokia. Le tue soluzioni dove trovano implementazione?

MM: In realtà, il mio compito è, più che altro, una cosa sperimentale, di marketing.
Del tipo: “guardate cosa si può fare con QT“.
Scrivo piccole demo a scopo promozionale.
Tempo fa hanno pubblicato alcuni video, che avevo fatto per il rilascio di QT 4.6, con Plasma che supportava per la prima volta il multitouch.

LD: Quindi anche quanto abbiamo visto in QTQuick è solo a scopo dimostrativo?

MM: Oddio, spero di no.
Nel senso: è adatto per fare demo veloci, un po' come veniva usato flash dai designer di interfacce, ma, a differenza di quello, è anche possibile fare roba vera.
All'inizio lasciava un po' a desiderare, gli ultimi cambiamenti che hanno fatto in vista dell'inclusione in QT 4.7 (e quindi il freeze dell'api) lo hanno reso una cosa molto interessante.
Ciò ha reso possibile, ad esempio, quel piccolo video che avevo postato un po' di tempo fa: plasmoidi che usano solo i widget di plasma (tipo bottoni, tabbar etc), ma scritti interamente in qml e javascript.
Ora, tutti i binding non sono ancora integrati nell'imminente KDE 4.5, è una cosa per la versione 4.6, quindi vedremo come evolve.

Mostra/Nascondi il Video

LD: E' il principio delle piccole utility.
Farebbero davvero comodo nell'uso quotidiano, anziché lanciare programmi più complessi e pesanti per semplici lavori.


MM: Se l'idea di plasma mobile avrà un qualche futuro dovrebbe essere possibile cominciare a vederne un bel po' di queste mini applicazioni.
Su un piccolo dispositivo mobile è tutto ciò di cui si ha bisogno.
Photoshop non funzionerebbe tanto bene. :)
Il concetto della shell netbook è proprio questo: avere accesso ad informazioni e utilità velocemente, evitando di aprire il browser o qualche applicazione in particolare.
Non è ancora molto evidente perché servirebbero più plasmoidi fra cui scegliere, ma per quello serve solo tempo.

LD: Perché non sfruttare da subito tutto questo lavoro su dispositivi mobili reali?
In fondo Nokia paga in promozione, quando potrebbe investire denaro per sviluppare un sistema per i suoi prodotti che sia più moderno di Symbian?


MM: Il “Nokia paga“ è relativo, purtroppo.
Prima bisogna convincerli a credere veramente in quello che facciamo.
Symbian dubito che vivrà ancora a lungo, almeno sui loro cellulari di fascia alta.
Il sistema di base sarà MeeGo, anche se nessuno sa ancora bene quale interfaccia ci girerà su.
Comunque, che sia roba nostra o loro, sarà di sicuro basata su QT e avrà idee simili alle nostre.

LD: Con quale distribuzione svolgi il tuo lavoro?

MM: Al momento Open Suse.
Trovo che ha un buon bilancio tra stabilità (ogni 9 mesi invece di 6) e disponibilità di pacchetti nuovi (con build service), anche se sono abbastanza distro-agnostico. :)

LD: Ritieni che i distributori stiano facendo un buon lavoro con KDE oppure dovrebbero osare di più in termini di personalizzazione?

MM: Personalizzazione è una questione spinosa perché noi tentiamo di fare il meglio possibile riguardo a look di default, layout di plasma, temi etc.
Se un distributore lo cambia molto, oltre a sminuire i nostri sforzi, ci causerebbe anche un bel po' di problemi nel gestire i bug, per esempio, specialmente se si tratta di patch che non finiscono upstream.

LD: Quindi stai con Seigo quando dice che le distribuzioni dovrebbero restituire agli utenti un KDE liscio?

MM: Secondo me, sì.
Ora, sono favorevole ad un po' di branding personalizzato, quanto fatto su Suse 10.3 era carino con lo sfondo e il tema di plasma personalizzati con colori e loghi di Suse, ma tutto si integrava bene perché avevano chiesto l'aiuto di Nuno (Pinheiro ndR).

LD: Non rischiate di perdere qualche buona intuizione da terzi?

MM: Bè, siamo più che aperti a buone intuizioni, la critica è più su come si lavora.
Per esempio Ubuntu: quando se ne sono usciti con le loro nuove notifiche e altre tecnologie, tipo App Indicator, le patch sono arrivate belle e pronte praticamente dal nulla, il che ha causato un po' di attriti.
Adesso, la situazione è cambiata e, sempre loro, hanno lavorato con noi da subito per integrare la specifica di systray, che avevamo fatto, anche in Gnome, migliorarla e sviluppare un'altra tecnologia, d-bus menu.
Alla fine il lavoro è stato fatto da loro, ma tutto è finito upstream fin dal principio.

LD: E' un limite per KDE non avere una vera e propria distribuzione di riferimento come lo è Ubuntu per Gnome. Quale distributore offre, secondo te, la migliore esperienza del vostro lavoro?

MM: E' un limite certo.
Diciamo che è una cosa che ha vantaggi e svantaggi, libertà contro pubblicità, ecco.
Non avere una nostra distribuzione ci ha reso molto più liberi di sperimentare, ma è anche più difficile farsi conoscere.
Non ne ho provate molte e, in ogni caso, compilo sempre da svn quindi non posso giudicare, ma Open Suse ha un buona qualità è dicono che anche Arch abbia buoni pacchetti.

LD: Escluso plasma, di cui sarai certamente fiero, quale pensi che sia l'aspetto migliore di KDE e quale quello su cui bisogna lavorare di più?

MM: Se diciamo KDE come viene ufficialmente inteso adesso, la cosa migliore sono sicuramente le persone, il senso di comunità è incredibile.
Dal punto di vista del software ci sono molte applicazioni che sono veramente di buona qualità
tipo Amarok, Digikam o anche componenti del workspace più interne come Kwin, Dolphin.
Altre sono leggermente più indietro e bisognerà lavorarci, ma stanno arrivando: kdepim adesso ha i fondamenti per essere veramente buono e avere una grande "scalabilità", koffice ha anche molte potenzialità, ma avrebbe bisogno di lavoro e risorse

LD: Di Windicators che ne pensi. Ho visto che hai apprezzato l'intervento di Graesslin?

MM: In realtà, l'intervento di Graesslin non riguardava Windicators.
Si è fatta confusione (a partire dal primo annuncio di Shuttleworth), tra questi e Client Side Decorations.
Comunque, per quanto riguarda Windicators non ho una opinione veramente netta al riguardo, sembrano un espediente per eliminare la statusbar ma, se è vero che risparmi una ventina di pixel in verticale, un testo sarà sempre più chiaro rispetto a delle icone.
Diciamo che, per il momento, non mi sembrano molto utili e non mi metterei ad implementarli, ma se qualcuno vuole farlo, faccia pure.

testo raccolto da kurtz77 per la linea d'ombra. Alcuni Diritti Riservati.
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