sabato 15 maggio 2010

Gianduia é un boccone amaro per Flash e Silverlight



C'era uno scopo preciso quando Jobs decise di sparigliare le carte, lamentandosi di Flash ed escludendolo dai suoi prodotti di punta: iPhone e iPad.
Questo scopo, contrariamente ad ogni analisi o, più semplicemente, come ovvia conseguenza, ha un nome preciso: Gianduia.
E' con questo titolo, infatti, ispirato al dolce piemontese, che Apple si appresta a riliasciare il suo strumento di sviluppo per Rich Internet Applications, un client Web based scritto in Javascript, Cocoa e WebObjects, che promette aderenza agli standard della rete, semplicità e prestazioni superiori a quelle dei suoi diretti rivali Flash e Silverlight, senza installazione di plugin terzi e che, a Cupertino, hanno già messo alla prova scrivendoci la pagina per le prenotazioni al Genius Bar sul sito ufficiale dell'azienda.
Gianduia non é uno strumento per sviluppare espressamente applicazioni in HTML5, anzi, si propone di esportare alcuni concetti alla base di Cocoa, l'ambiente di programmazione ad oggetti di Apple, comune a tutti i suoi dispositivi, anche sul web, ma ne prevede il pieno supporto.
E' assai probabile, quindi, che non diventi una soluzione multipiattaforma, ma rimanga confinata nell'ambito dei prodotti Apple, che tenterà di capitalizzare il successo, fin qui ottenuto, per attirare nuovi sviluppatori presso le sue piattaforme e continuare a guadagnare significative quote di mercato sulla concorrenza, almeno in ambito mobile, diventato cruciale dopo l'exploit fatto segnare da netbook e, soprattutto, smartphone.

Nessun commento:

Posta un commento