Resta sempre molto alta l'attenzione per le notizie, i rumors, le verità che trapelano da Espoo.
Così, dopo aver scoperto che Microsoft avrebbe versato un miliardo di dollari a Nokia per arginare l'espansione di Android - cifra che recupererebbe, in parte, grazie alle royalties che il colosso nordeuropeo dovrebbe corrispondere per ogni terminale venduto - a parlare, stavolta, è Mark Wilcox uno sviluppatore Symbian che ricostruisce la scellerata incapacità dei finlandesi nella gestione delle diverse correnti di sviluppo che avrebbero dovuto rinnovare l'esperienza utente, per fronteggiare la concorrenza di iPhone e Android.
Una escalation fatta di burocrazia, tardive aperture allo sviluppo open source, incompetenza tecnica, scollamento fra i vari team - Symbian da una parte, Linux dall'altra - in cui l'obiettivo di riunificare le API sotto l'egida di QT per facilitarne lo sviluppo parallelo, ha avuto la conseguenza di accentuarne la frammentazione (e le rivalità), provocando incertezza nelle terze parti, ripiegate su API tanto collaudate, quanto vecchie, che hanno frenato irrimediabilmente lo sviluppo di un sistema operativo mobile al passo coi tempi, azzerando un vantaggio tecnologico che durava da quindici anni.
Uno scenario ipotizzato anche da noi, qualche giorno fa, e che trova conferme nel bel post di The Register; un pezzo che val la pena di leggere per avere un quadro di quella piattaforma in fiamme che Stephen Elop si è trovato a dover gestire dal giorno del suo insediamento.
Così, dopo aver scoperto che Microsoft avrebbe versato un miliardo di dollari a Nokia per arginare l'espansione di Android - cifra che recupererebbe, in parte, grazie alle royalties che il colosso nordeuropeo dovrebbe corrispondere per ogni terminale venduto - a parlare, stavolta, è Mark Wilcox uno sviluppatore Symbian che ricostruisce la scellerata incapacità dei finlandesi nella gestione delle diverse correnti di sviluppo che avrebbero dovuto rinnovare l'esperienza utente, per fronteggiare la concorrenza di iPhone e Android.
Una escalation fatta di burocrazia, tardive aperture allo sviluppo open source, incompetenza tecnica, scollamento fra i vari team - Symbian da una parte, Linux dall'altra - in cui l'obiettivo di riunificare le API sotto l'egida di QT per facilitarne lo sviluppo parallelo, ha avuto la conseguenza di accentuarne la frammentazione (e le rivalità), provocando incertezza nelle terze parti, ripiegate su API tanto collaudate, quanto vecchie, che hanno frenato irrimediabilmente lo sviluppo di un sistema operativo mobile al passo coi tempi, azzerando un vantaggio tecnologico che durava da quindici anni.
Uno scenario ipotizzato anche da noi, qualche giorno fa, e che trova conferme nel bel post di The Register; un pezzo che val la pena di leggere per avere un quadro di quella piattaforma in fiamme che Stephen Elop si è trovato a dover gestire dal giorno del suo insediamento.
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