venerdì 11 marzo 2011

Gnome Shell e Unity, battaglia senza quartiere



Aaron Seigo, a nome di KDE, avrebbe potuto essere l'arbitro, se non avesse buttato, anche lui, benzina sul fuoco nell'ultimo post, scrivendo dello scarso spirito di collaborazione dimostrato dal team di Gnome negli ultimi tempi.
Alle parole dello sviluppatore di KDE sono seguite quelle, assai più pesanti, di Mark Shuttleworth, che ha rincarato la dose sparando a zero sull'attuale leadership di Gnome incapace, a suo giudizio, di gestire in modo proficuo e maturo la competizione con Unity e colpevole di essersi arroccata su posizioni isolazioniste nei confronti degli standard riconosciuti dalla comunità.
Si sta consumando in queste ore un vero e proprio duello fra il patron di Canonical e Jon MacCann, dipendente Red Hat a quanto pare, coinvolto nello sviluppo di Gnome Shell, che già lo scorso novembre non aveva nascosto il suo disappunto per il nuovo desktop di Canonical.
Lungi dal voler assumere una posizione a favore o contro una delle fazioni in aperta polemica, sembrerebbe che Gnome e l'azienda di Shuttleworth siano uscite allo scoperto sputandosi addosso tutte le loro idiosincrasie.
La miccia è stata quasi certamente Banshee e il suo plugin di Amazon, prima inibito da Canonical per non danneggiare il servizio analogo Ubuntu One, poi reintegrato assieme all'offerta - piuttosto unilaterale - di dividere i proventi, con un bel 75% a favore della SRL di Man, mentre gli sviluppatori di Banshee avrebbero preferito devolvere tutti i proventi alla comunità Gnome.
Qualsiasi cosa si sta trasformando in terreno di scontro: dalle notifiche, alle patch, dai contributi upstream a Unity, respinta perchè non si integrerebbe con la Shell.
E' abbastanza plausibile supporre che tutto questo baccano sia una battaglia per stabilire la leadership: da una parte Shuttleworth, pur contaminando Gnome, sembra più conciliante, consapevole che non può tagliare i ponti con tutta la comunità e compromettere lo sviluppo della sua distribuzione; dall'altra, invece, con toni più sanguigni, c'è in ballo l'autonomia da un marchio troppo ingombrante, che rischierebbe di fagocitare idee e suggestioni e potrebbe diventare solo un ostacolo verso la strada che porta a Gnome OS, come è già successo con la chiacchierata Shell.

Nessun commento:

Posta un commento