martedì 1 giugno 2010

Maneggiando iPad



Un giretto all'Apple Store di Roma Est è una buona occasione per tastare il polso della situazione e toccare con mano, pardon, con le dita, iPad.
All'ingresso, come da buona tradizione Apple, ci accoglie un gran cartonato con l'immagine, quasi totemica, della tavoletta, che si ripete e accerchia avvolge l'avventore ovunque nel locale, mettendone a dura prova la resistenza all'acquisto, sull'onda dell'entusiasmo o fiaccato dalla promozione serrata dei venditori, che snocciolano dati, capacità, caratteristiche e mirabolanti opportunità del magico dispositivo, «tuo a partire da 499 euro, accessori e Apple Care esclusi».
Troviamo quindici, forse venti, curiosi che già manipolano iPad, ma non è difficile ritagliarsi una postazione libera per agguantarne uno e cominciare a giocarci su.

La prima impressione non ci delude, la tavoletta, rigorosamente in versione 3G, è comoda, solida, costruttivamente impeccabile e molto ben bilanciata per reggerla con una sola mano.
Alla seconda, però, il peso si fa sentire e, probabilmente, per un uso prolungato è assai più comodo tenerla appoggiata su una superficie o sulle ginocchia, accanto al focolare magari, col vecchio zio Jobs che ci racconta la fiaba della volpe e dell'uva.
La videata principale ricorda quella di iPhone/iPod, maggiorata nelle dimensioni, e la navigazione fra le applicazioni è, ormai, molto familiare, con una precisione al tocco fenomenale ed una prontezza spiazzante, non molto diversa dai promo (comunque accelerati) che sono circolati dopo il lancio: zoomare una mappa, navigare con lo streetview in una via di Roma o sparpagliare un album di fotografie è qualcosa che va provato di persona per capire fino in fondo quale sia il grado di reattività raggiunto dagli ingegneri di Cupertino, ma è su internet che l'aggeggio sfodera grandi capacità.
Navigare con Safari è un piacere: grazie al moultitouch, abbiamo sempre la sensazione di avere il pieno controllo della situazione, le pagine possono essere scrollate in lungo e largo e lo zoom ci permette di focalizzare l'attenzione solo su quello che ci interessa con un semplice movimento delle dita.
La resa delle pagine è fedele, senza artefatti o compressioni: manca flash, ma questa non è una novità.
Youtube gode di un'applicazione dedicata, come su iPhone, e bisogna dire che la fruizione, soprattutto nel caso in cui il video sia di buona qualità, è spettacolare, con una immagine fluida, nitida e compatta e senza perdere l'opportunità di lasciare un commento, condividere o votare le clip preferite.


Guardalo su Youtube

Tutto sembra studiato per essere pratico e familiare: leggere un libro o il giornale, con le applicazioni dedicate, è semplice come sfogliare una rivista cartacea, anzi, nel caso degli e-book, l'interazione ricalca fedelmente l'azione volontaria di voltare le pagine ed avviene solo se il dito punta uno dei lembi, inferiori o superiori, quando sarebbe bastato anche una slide per passare da una pagina all'altra.
Insistere su metafore d'uso particolarmente comuni è, forse, la chiave di volta per comprendere il successo dei prodotti di Apple.
Se la domanda sull'utilità di iPad vi ha tormentato in tutti questi mesi, basta tenerlo un po' in mano per percepirne l'enorme potenziale.
Interfaccia e contenuti si fondono efficacemente, il dispositivo sparisce, nel senso letterale del termine, lasciando il posto alla console, al libro, al quotidiano, ad internet o alla tv ed a tutto quello che potrebbero partorire talento e fantasia.
Niente che non si possa fare anche adesso con un normale personal, intendiamoci, ma con uno stile ed una immediatezza sconosciuta fino a qui.
E' uno straordinario veicolo di contenuti, ed una ghiotta opportunità d'affari per tutti quegli editori e produttori che, tenteranno di investirci nel prossimo futuro.
Sebbene la tavoletta sia convincente, non è esente da difetti: potremmo obiettare sul prezzo, per esempio, sull'inutilità sostanziale (almeno per l'Italia) del modello solo Wi-Fi, sulla mancata integrazione di una webcam e di, almeno, uno slot per SD Card.
Probabilmente, seguendo la solita (e sin qui lucrosa) politica dei piccoli step, certe features vedranno la luce nei modelli successivi.
Nel frattempo dovrebbero essere i partner commerciali a tamponare le mancanze, come è accaduto anche con iPhone, che ha visto fiorire numerosi gadget opzionali per espanderne le funzionalità.
Non c'è il multitasking, che poteva essere superfluo sul melafonino, ma che non sarebbe dovuto mancare su un prodotto come iPad.
Certo le applicazioni (non tutte) vengono, congelate in memoria e quando le richiamiamo hanno conservato il loro ultimo stato, ma è abbastanza fastidioso dover abbandonare la lettura o un film per rispondere ad una mail o ad un amico in chat.
La prossima release di iPhone OS dovrebbe risolvere anche questa mancanza, ma l'assenza al lancio stona un po' di fronte a tanta cura per i dettagli.

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