Il limite più sentito del mio nuovo cellulare Android è, senza dubbio, l'assenza del market.
La possibilità di espanderne le funzionalità con applicazioni utili, inutili, semplici o semplicemente geniali, è un bel valore aggiunto all'acquisto che mi avrebbe fatto piacere.
Le restrizioni, però, hanno il pregio di aguzzare l'ingegno e di spingere lo smanettore nella ricerca della (propria) felicità.
Praticamente il giorno dopo aver preso confidenza con l'acquisto, aver rotto il ghiaccio e superate le riverenze, mi sono lanciato alla ricerca di un modo per installare le famose applicazioni anche per il piccolo Acer, scoprendo che non è poi così difficile.
Esistono, infatti, diverse alternative all'appstore ufficiale, alcune delle quali molto interessanti, oltre che ben fornite.
Di seguito rendiamo conto di quelle che consideriamo maggiormente significative per chi volesse uscire dal recinto di Mountain View.
Eviteremo di segnalare siti come AndroLib, Cyrket o servizi di sincronizzazione quali AppBrain che, pur permettendo la fruizione del market anche dal browser, necessitano, comunque, dell'applicazione ufficiale per installare il software.
Android Freeware directory è probabilmente la prima risorsa cui un utente privo di market potrebbe rivolgersi.
Ospita diversi pacchetti organizzati per categorie, molti dei quali rintracciabili anche sullo store ufficiale, e permette di scaricarli facilmente per installarli al volo sul proprio terminale.
E' navigabile tramite un browser e le applicazioni possono essere scaricate anche sul proprio PC e poi trasferite nella SD Card del cellulare.
AndAppStore è diventato, decisamente, il market ufficiale del mio beTouch e110.
Offre una nutrita schiera di applicazioni (inedite e non, gratuite e a pagamento), navigabili con un comune browser o tramite un client direttamente dal telefonino.
Le applicazioni possono essere installate anche con il lettore di codici a barre disponibile per Android.
La community sembra molto attiva e gli aggiornamenti piuttosto frequenti.
Non serve la registrazione che permetterebbe, fra l'altro, di lasciare un feedback su quanto viene scaricato.
SlideMe è un altro store molto promettente.
E' consultabile da un client installabile direttamente sul cellulare, molto gradevole e ben fatto.
Molte delle applicazioni (gratuite e a pagamento) sono reperibili anche su AndAppstore, ma a differenza di quest'ultimo l'installazione fa spesso cilecca, pur con applicazioni considerate compatibili con la versione di Android in uso.
Chiudiamo questa breve carrellata con due applicazioni interessanti e controverse: Aptoide e Apktor.
Come accade per le normali distribuzioni, questi client si appoggiano a repository che possono essere aggiunti dall'utente per espandere la propria fame di applicazioni.
Il codice è rilasciato come open source e in qualche caso è possibile scovare in rete, delle fonti che possono essere considerate veri e propri mirror del market, con migliaia di applicazioni gratuite (e non) scaricabili sul proprio dispositivo.
L'idea sarebbe senz'altro valida se riuscisse a calamitare l'interesse di tutti quelli cui vanno strette le regole del market, anche se aleggia, pericolosamente, lo spettro della pirateria, che potrebbe portare ad ulteriori restrizioni per evitare che simili soluzioni possano danneggiare il business ufficiale delle applicazioni.
La possibilità di espanderne le funzionalità con applicazioni utili, inutili, semplici o semplicemente geniali, è un bel valore aggiunto all'acquisto che mi avrebbe fatto piacere.
Le restrizioni, però, hanno il pregio di aguzzare l'ingegno e di spingere lo smanettore nella ricerca della (propria) felicità.
Praticamente il giorno dopo aver preso confidenza con l'acquisto, aver rotto il ghiaccio e superate le riverenze, mi sono lanciato alla ricerca di un modo per installare le famose applicazioni anche per il piccolo Acer, scoprendo che non è poi così difficile.
Esistono, infatti, diverse alternative all'appstore ufficiale, alcune delle quali molto interessanti, oltre che ben fornite.
Di seguito rendiamo conto di quelle che consideriamo maggiormente significative per chi volesse uscire dal recinto di Mountain View.
Eviteremo di segnalare siti come AndroLib, Cyrket o servizi di sincronizzazione quali AppBrain che, pur permettendo la fruizione del market anche dal browser, necessitano, comunque, dell'applicazione ufficiale per installare il software.
Freeware, il primo passo
Android Freeware directory è probabilmente la prima risorsa cui un utente privo di market potrebbe rivolgersi.
Ospita diversi pacchetti organizzati per categorie, molti dei quali rintracciabili anche sullo store ufficiale, e permette di scaricarli facilmente per installarli al volo sul proprio terminale.
E' navigabile tramite un browser e le applicazioni possono essere scaricate anche sul proprio PC e poi trasferite nella SD Card del cellulare.
AppStore alternativi
AndAppStore è diventato, decisamente, il market ufficiale del mio beTouch e110.
Offre una nutrita schiera di applicazioni (inedite e non, gratuite e a pagamento), navigabili con un comune browser o tramite un client direttamente dal telefonino.
Le applicazioni possono essere installate anche con il lettore di codici a barre disponibile per Android.
La community sembra molto attiva e gli aggiornamenti piuttosto frequenti.
Non serve la registrazione che permetterebbe, fra l'altro, di lasciare un feedback su quanto viene scaricato.
SlideMe è un altro store molto promettente.
E' consultabile da un client installabile direttamente sul cellulare, molto gradevole e ben fatto.
Molte delle applicazioni (gratuite e a pagamento) sono reperibili anche su AndAppstore, ma a differenza di quest'ultimo l'installazione fa spesso cilecca, pur con applicazioni considerate compatibili con la versione di Android in uso.
Quelli sul filo del rasoio
Chiudiamo questa breve carrellata con due applicazioni interessanti e controverse: Aptoide e Apktor.
Come accade per le normali distribuzioni, questi client si appoggiano a repository che possono essere aggiunti dall'utente per espandere la propria fame di applicazioni.
Il codice è rilasciato come open source e in qualche caso è possibile scovare in rete, delle fonti che possono essere considerate veri e propri mirror del market, con migliaia di applicazioni gratuite (e non) scaricabili sul proprio dispositivo.
L'idea sarebbe senz'altro valida se riuscisse a calamitare l'interesse di tutti quelli cui vanno strette le regole del market, anche se aleggia, pericolosamente, lo spettro della pirateria, che potrebbe portare ad ulteriori restrizioni per evitare che simili soluzioni possano danneggiare il business ufficiale delle applicazioni.
Oh my god You Don't Know this App Google Apk
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