Per Ubuntu che desta perplessità nella sua prossima incarnazione mobile, c'è un Android che dilaga in ogni dove, sempre più apprezzato e, parrebbe, sempre più versatile e un Chrome OS che continua a fare proseliti in vista del lancio, previsto per la fine del 2010.
Dopo averlo sperato e ripetuto ad ogni nuova primavera, sembrerebbe arrivato l'anno di Linux.
Certo, non è come l'avevamo immaginato, con una distribuzione sola al comando e Windows nella polvere ma, a ben guardare, in modo decisamente più consono alle sue caratteristiche che lo vedono girare in scioltezza tanto sul server, quanto nel registratore di cassa.
Se a Redmond reggono ancora le redini del desktop, infatti, nell'arena del mercato mobile, quello degli smartphone, netbook e tablet, che fa registrare fatturati da capogiro, le soluzioni basate su Linux hanno acquisito (e continuano ad acquisire) grandissima credibilità e tengono botta alla concorrenza.
Non c'è catalogo di qualsiasi produttore che non contempli un prodotto Android, buon ultima Toshiba, per esempio, che lo ha infilato persino nel suo prossimo netbook, ritagliandosi un'interfaccia dedicata e promettendo autonomie di rilievo.
E poi Nokia, che a dispetto degli accordi stretti con Intel, si appresta a lanciare un tablet Arm, con Meego in cabina di regia, di cui potete apprezzare una pre-Alpha nel video allegato.
Altro giro, altro Linux.
Guardalo su Youtube
Persino Dell, partner storico di Microsoft, starebbe lavorando a laptop Chrome OS, conscia che il mercato sta cambiando e interessata, comunque, a mantenere una posizione di leadership con o senza Windows.
La compagnia che fu di Bill Gates, con Ballmer al comando, non sembra raccapezzarsi.
Forse priva degli anticorpi per fronteggiare una concorrenza che ha sempre e solo soffocato, continua ad annunciare prodotti salvo smentirli qualche mese più tardi, spezzetta l'offerta dei suoi sistemi operativi, contribuendo ad aumentare la confusione del suo catalogo, ma senza convincere nè developers, developers, developers¹, nè il mercato che guarda decisamente altrove, costretta a difendersi persino dai vecchi amici quando, in pieno clima da ammutinamento, scrivono, nero su bianco, che Ubuntu è più sicuro di Windows, per poi addolcirlo qualche ora più tardi, con l'eco della notizia che, ormai, era rimbalzato in rete senza controllo.
Questioni semantiche, perlopiù, che non cambiano certamente la sostanza: Siamo Linux, la resistenza è inutile.
nota: il grido con cui Steve Ballmer accolse gli sviluppatori Windows ad una conferenza↑
Dopo averlo sperato e ripetuto ad ogni nuova primavera, sembrerebbe arrivato l'anno di Linux.
Certo, non è come l'avevamo immaginato, con una distribuzione sola al comando e Windows nella polvere ma, a ben guardare, in modo decisamente più consono alle sue caratteristiche che lo vedono girare in scioltezza tanto sul server, quanto nel registratore di cassa.
Se a Redmond reggono ancora le redini del desktop, infatti, nell'arena del mercato mobile, quello degli smartphone, netbook e tablet, che fa registrare fatturati da capogiro, le soluzioni basate su Linux hanno acquisito (e continuano ad acquisire) grandissima credibilità e tengono botta alla concorrenza.
Non c'è catalogo di qualsiasi produttore che non contempli un prodotto Android, buon ultima Toshiba, per esempio, che lo ha infilato persino nel suo prossimo netbook, ritagliandosi un'interfaccia dedicata e promettendo autonomie di rilievo.
E poi Nokia, che a dispetto degli accordi stretti con Intel, si appresta a lanciare un tablet Arm, con Meego in cabina di regia, di cui potete apprezzare una pre-Alpha nel video allegato.
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Persino Dell, partner storico di Microsoft, starebbe lavorando a laptop Chrome OS, conscia che il mercato sta cambiando e interessata, comunque, a mantenere una posizione di leadership con o senza Windows.
La compagnia che fu di Bill Gates, con Ballmer al comando, non sembra raccapezzarsi.
Forse priva degli anticorpi per fronteggiare una concorrenza che ha sempre e solo soffocato, continua ad annunciare prodotti salvo smentirli qualche mese più tardi, spezzetta l'offerta dei suoi sistemi operativi, contribuendo ad aumentare la confusione del suo catalogo, ma senza convincere nè developers, developers, developers¹, nè il mercato che guarda decisamente altrove, costretta a difendersi persino dai vecchi amici quando, in pieno clima da ammutinamento, scrivono, nero su bianco, che Ubuntu è più sicuro di Windows, per poi addolcirlo qualche ora più tardi, con l'eco della notizia che, ormai, era rimbalzato in rete senza controllo.
Questioni semantiche, perlopiù, che non cambiano certamente la sostanza: Siamo Linux, la resistenza è inutile.
nota: il grido con cui Steve Ballmer accolse gli sviluppatori Windows ad una conferenza↑
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