venerdì 5 marzo 2010

Verso una dock delle attività: le considerazioni di Celeste Paul




Si sta scavando un solco che diventa, via, via, più evidente con la crescita di KDE, inteso come ambiente desktop.
La maturazione di Plasma, la sua maggiore sofisticatezza e flessibilità, la crescita esponenziale di widget che provvedono, sempre di più, a fornire servizi essenziali direttamente sulla propria scrivania, stanno marcando una preoccupante distanza con le cosiddette applicazioni classiche in finestra.
Celeste Paul, si occupa di usabilità.
E 'un po' la grilla parlante, la coscienza, del progetto.
Un programmatore spesso si affeziona ai suoi algoritmi, ai suoi modelli, alle sue idee, perdendo di vista il quadro complessivo.
Celeste no.
La sua visione globale le permette di sviscerare i particolari.
I suoi suggerimenti puntano a raffinare l'esperienza utente, renderla fluida e integrata, anche a costo di rivoluzionare una struttura precisa.
Nel suo ultimo intervento, la signorina Paul, pone l'accento sulla funzione di tabbing introdotta nel recente rilascio di KDE ed estesa alle applicazioni che possono essere raggruppate dall'utente in una unica finestra secondo criteri che sono, tuttavia, arbitrari e dettati, come è giusto che sia, dalle singole esigenze.
Se l'idea è vincente, esistono ancora delle barriere che devono essere superate e marcano quella distanza fra widget e applicazioni cui si accennava nell'introduzione a questo articolo.
La taskbar, per esempio.


Secondo Celeste andrebbe ripensata in alto e strutturata similmente a quanto già accade con Chrome, il browser, con schede che abbraccino l'intera finestra e il suo contenuto piuttosto che frammentarlo in due entità distinte, come è stato fino ad oggi.
Le schede, scrive, creano una intima connessione fra l'oggetto e il suo contenuto, perchè viene a mancare un netto confine di demarcazione fra le due cose.


L'esigenza di uniformità é percepita soprattutto nella massimizzazione dell'applicazione che eliminerebbe le attuali ridondanze fra il titolo della finestra e la sua ripetizione sulla barra.
Questa nuova gerarchia dovrebbe essere estesa a tutte le applicazioni e, ove possibile, alle notifiche di sistema, mutando sensibilmente il ruolo della taskbar, da semplice gestore dei processi, a bacino di tutte le attività della scrivania, siano esse plasmoidi o applicazioni propriamente dette.


Una dock delle attività, quindi?
L'idea é affascinante.
Qualche abbozzo, in effetti, lo si rintraccia già nell'interfaccia Plasma Netbook Shell, ma se avrà concreti sviluppi potremo apprezzarlo solo nei prossimi rilasci di KDE.

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