Parafrasando IL PROFETA per eccellenza, quello di cui fra poco festeggeremo il duemilaundicesimo genetliaco, secondo il calendario Gregoriano, non di solo pane vive l'uomo e nemmeno di solo kernel, aggiungiamo noi, presi come siamo dalle seriose dinamiche del software libero, le implicazioni di mercato e i processi alle intenzioni, più o meno legittime, di chi prova a portarsi a casa la fatidica pagnotta cui il profeta accennava poc'anzi.
Accantonati per un momento gli argomenti seri, ci concediamo un po' di sano cazzeggio, ispirati tanto dal clima natalizio che incombe, quanto dal proposito che ci vuole tutti più buoni, pena una bella calza di cenere e carbone al posto dei desiderati balocchi.
Il nostro cazzeggio preferito sono i videogames e, spero, sia anche il vostro, perchè oggi mi punge la vezza di parlarvi di Playonlinux, che potremmo definire un gestore di programmi/giochi per Windows basato su Wine.
Il software, andando a pescare da un nutrito database interno costantemente aggiornato, ci permette di installare diverse applicazioni pensate per il sistema Microsoft, garantendone il pieno funzionamento senza interventi o tweak particolari.
Il limite di Wine, in effetti, è quello di costituire un layer di compatibilità fra Linux e il software win32 che non esula l'utente da uno smanettamento al registro di sistema, per esempio, o dalla ricerca di precise dll che ne assicurino il corretto funzionamento.
Playonlinux, invece, propone una serie di applicazioni supportare che si installano con una sicura procedura guidata da cui possiamo configurare anche diversi altri aspetti accessori, come l'aggiornamento con le patch disponibili, la gestione di diverse versioni di Wine, utile quando un software girava bene con una precedente release e non riesce a fare altrettanto con rilasci più recenti, o l'importazione di programmi precedentementi installati con Cedega o Wine.
Playonlinux crea, in effetti, delle sandbox dove ogni applicazione conserva le proprie impostazioni ed, eventualmente, un proprio registro di sistema, senza impattare sulla configurazione generale di Wine.
Alla prova dei fatti
Per verificare se il client mantenga o meno le sue promesse lo abbiamo messo alla prova con qualche gioco, fra quelli supportati nel suo database.
L'installazione, per tre dei quattro giochi usati nei test, è filata liscia come l'olio permettendoci, come nel caso di Oblivion, di installare anche patch e MOD accessori senza alcun problema.
La resa di giochi come Tomb Raider Legend o S.T.A.L.K.E.R: Shadow Of Chernobyl è decisamente convincente, sia sul piano delle prestazioni che su quello più tecnico, con artefatti evidenti solo quando abbiamo attivato filtri avanzati che Wine non digerisce ancora correttamente.
L'unico gioco che si è ostinato nel non volersi installare è FarCry 2 che, pur segnalato come supportato, non è andato oltre la splash screen di setup, anche se, sospettiamo, ci sia qualche problema con i sistemi di protezione adottati dal publisher poichè è risultato indigesto pure ad una installazione nuda e cruda su Wine.
Con tutti è stato possibile associare una diversa versione di Wine ed abbiamo potuto scegliere indipendentemente di avviarli in finestra o a schermo intero.
Per Oblivion ha funzionato correttamente anche la protezione, senza dover cercare patch NO-CD per lanciare il gioco col disco inserito nel lettore.
Il giudizio finale non può che essere positivo: Playonlinux accorcia sensibilmente le distanze fra il pinguino e l'intrattenimento videoludico appannaggio dei sistemi Windows.
Il supporto che, ricordiamo, è esteso anche a programmi di produttività, multimedia e utility, annovera sia giochi più datati che diverse novità, quali Mafia II, i due Assassin's Creed e Mass Effect, Dead Space, il pluricelebrato Bioshock e l'immarcescibile World of Warcraft, a conferma dell'incredibile lavoro del team di Wine nella traduzione delle librerie scritte e gelosamente protette a Redmond.
Questo Natale avremo di che divertirci anche sulla nostra distribuzione preferita.
Nessun commento:
Posta un commento