Mandriva risorge dalle sue ceneri dopo che negli ultimi mesi l'azienda francese aveva attraversato l'ennesima crisi della sua storia.
Per i dettagli vi rimando alla lettura del buon Nickworld che ha seguito la vicenda da molto vicino raccontandone i travagli.
La distribuzione franco-russa, ed è una buona notizia, riparte da KDE autocandidandosi, come si legge nel comunicato rilasciato, a migliore distribuzione per questo ambiente desktop, una scelta di buon senso dopo che negli ultimi tempi si era parlato di una sterzata decisa nei confronti di Gnome.
Mandriva, infatti, è assai apprezzata in sudamerica, dove il desktop del draghetto può contare su uno zoccolo duro di fans assai consistente, un bacino importante per rimpinguare le casse esangui della società e appianare i debiti.
Ma l'impresa decisamente più ardua sarà riallacciare i rapporti con la comunità, piuttosto bistrattata dalla precedente amministrazione ed oggi incoraggiata a sviluppare eventuali derivate che usino Gnome, Xfce, Lxde e compagnia, come accade già per Ubuntu.
La Spring 2011 sarà il primo rilascio ufficiale per apprezzare il cambio di rotta.
Nel frattempo, un manipolo di transfughi della vecchia gestione, cui vanno evidentemente strette le scelte della nuova dirigenza, si è ritrovata sotto l'ala del progetto Mageia, una fondazione no-profit, decisa a continuare lo sviluppo della vecchia Mandriva in totale autonomia.
Un fork che promette scintille e che potrebbe rubare le risorse di una comunità quantomai diffidente dopo gli errori strategici e la scarsa considerazione del recente passato.
Staremo a vedere.
Per i dettagli vi rimando alla lettura del buon Nickworld che ha seguito la vicenda da molto vicino raccontandone i travagli.
La distribuzione franco-russa, ed è una buona notizia, riparte da KDE autocandidandosi, come si legge nel comunicato rilasciato, a migliore distribuzione per questo ambiente desktop, una scelta di buon senso dopo che negli ultimi tempi si era parlato di una sterzata decisa nei confronti di Gnome.
Mandriva, infatti, è assai apprezzata in sudamerica, dove il desktop del draghetto può contare su uno zoccolo duro di fans assai consistente, un bacino importante per rimpinguare le casse esangui della società e appianare i debiti.
Ma l'impresa decisamente più ardua sarà riallacciare i rapporti con la comunità, piuttosto bistrattata dalla precedente amministrazione ed oggi incoraggiata a sviluppare eventuali derivate che usino Gnome, Xfce, Lxde e compagnia, come accade già per Ubuntu.
La Spring 2011 sarà il primo rilascio ufficiale per apprezzare il cambio di rotta.
Nel frattempo, un manipolo di transfughi della vecchia gestione, cui vanno evidentemente strette le scelte della nuova dirigenza, si è ritrovata sotto l'ala del progetto Mageia, una fondazione no-profit, decisa a continuare lo sviluppo della vecchia Mandriva in totale autonomia.
Un fork che promette scintille e che potrebbe rubare le risorse di una comunità quantomai diffidente dopo gli errori strategici e la scarsa considerazione del recente passato.
Staremo a vedere.
Grazie Kurtz per la citazione. Mandriva è in una fase che dire agitata è dire poco, ma credo che ne uscirà. Intanto credo che quelli di Mageia abbiano contribuito non poco negli ultimi mesi a quasi affossare la distro stellata. Vedremo come si evolverà la situazione, io sto benissimo col mio portatile e mandriva 2010.1 con KDE 4.5. Anzi al lavoro è molto invidiato e ammirato.
RispondiEliminaCiao ciao!!
Nicola
ps. A quando una guida per compilare kde 4.5.1, vorrei aggiornare la mia Mandriva ma in rete non ho trovato molto. :)