Evidentemente, perdere il 40% del fatturato deve essere un bel pugno nello stomaco per un gigante come Nokia.
Un colpo talmente doloroso le cui conseguenze possono invitare a riflettere.
E Nokia, pensa che ti ripensa, si è ricordata di avere un valore in cassaforte che, complice anche una strategia aziendale molto distratta, aveva forse dimenticato.
Ecco, così, che nell'ultimo Keynote, accanto alla parola razionalizzazione di infrastrutture, prodotti e servizi, la multinazionale affianca due consonanti, QT, il framework cross platform che possiede dal 2008, quando decisero di acquisire Trolltech.
Negli ultimi anni, infatti, nonostante lo sviluppo costante, i finlandesi hanno relegato questo prezioso strumento, che, ricordiamo, è già usato anche da Autodesk o Adobe per scrivere i propri software, a mera piattaforma per demo, senza focalizzare una vera e propria strategia che ne metabolizzasse le potenzialità all'interno dell'azienda.
Nokia ha interpretato QT come un organismo esterno, come se Microsoft, pur possedendolo, non usasse .Net o Apple non scrivesse le sue applicazioni con Xcode.
Incomprensibile.
Le cose, almeno ad ascoltare il keynote, sarebbero destinate a cambiare nei prossimi mesi.
Qt dovrebbe permeare ogni prodotto di Nokia, dai cellulari economici, agli smartphones, passando per i computer, fino a fantomatiche consoles.
Symbian, Maemo e Meego dovrebbero godere, finalmente, dei vantaggi promessi dal framework open source e contribuire a gettare le basi per creare quella piattaforma di sviluppo che non esisteva, per tornare a guadagnare terreno sui concorrenti, forse più piccoli, ma che hanno dimostrato, in questo frangente, maggiore lucidità e organizzazione.
Ma sarebbe anche ora che si sveglino e comincino ad usare quelle che imho sono le migliori librerie, pardon, il miglior framework oggi esistente
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