domenica 23 maggio 2010

Steam su Linux: azzardiamo nomi e cognomi



Steam è arrivato sul Mac in pompa magna e con Portal in dote, da scaricare gratuitamente per un periodo di tempo limitato.

Il puzzle game capolavoro è il traino di un lancio che era nell'aria da diverso tempo e che consacra la crescita che Apple ha conosciuto in questi ultimi anni, tanto da farla diventare un mercato appetibile anche per i grossi nomi dell'intrattenimento videoludico.

Meno scontato era l'approdo su Linux che, nonostante non abbia ancora una data precisa, appare ormai certo.
Quali saranno le conseguenze di questo lancio è ancora presto per dirlo, tuttavia esistono diversi elementi su cui ragionare che ci permettono di azzardare diverse considerazioni.
Steam è, essenzialmente, una piattaforma per la distribuzione di contenuti digitali, videogiochi in special modo, il che significa che anche per Linux potrebbero diventare immediatamente disponibili diversi titoli di buona qualità, quelli di Valve quasi certamente, diversi titoli indipendenti, spesso sviluppati all'origine per essere cross-platform e che su Steam godrebbero comunque di una vetrina privilegiata: parliamo di giochi come World of Goo, che ha rastrellato consensi un po' ovunque, con buone probabilità Torchlight, ottimo actionRPG che integra nel suo DNA il motore grafico Ogre3D, disponibile anche per Linux, e che vanta sviluppatori provenienti da Blizzard, quelli di World of Warcraft.
Gente che sa fare il suo mestiere, insomma.
E poi potremmo aspettarci le produzioni seriali di Telltale Games: parliamo delle stagioni di Sam&Max e, sperabilmente, del nuovo Monkey Island.
Al momento, su Mac esistono 89 titoli ed il numero è destinato a crescere nelle prossime settimane, stando a quel che dichiara Valve.
Grossi nomi, come LucasArts, hanno rieditato alcuni classici, come le avventure grafiche di Indiana Jones, Loom e The Dig, anche per Mac, che possono essere portati con relativa facilità su Linux grazie a DosBox o ScummVM.
Non sarebbe certamente uno scandalo, visto che i publisher sovente si sono serviti di questi emulatori, per mantenere la compatibilità dei vecchi giochi sui sistemi moderni.
Accade su Gog.com, per esempio, la piattaforma di CD Project che si occupa della distribuzione di vecchi classici senza lo spettro del DRM.
In effetti, sarà molto probabile che, in caso di successo (e gli elementi non mancano), i grossi calibri dell'industria si tufferanno nell'affare.
E questo non significa necessariamente che i giochi saranno sviluppati in modo nativo.
Nel breve/medio periodo questa foga potrebbe tradursi, invece, nell'integrazione intensiva di tecnologie come Wine, per esempio, o il suo omologo commerciale Crossover, magari Transgaming (che sviluppa anche Cider per Mac), la cui esperienza accumulata nella traduzione di DirectX su sistemi non Microsoft garantirebbe costi contenuti per il porting e dovrebbe sopperire, su Linux, a quel framework per i videogames che non c'è e di cui bisognerebbe cominciare, seriamente, a gettare le basi.

3 commenti:

  1. Hai accentato le 'e' "nel verso sbagliato" :P

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  2. Ommioddio! devo rivedere il layout della tastiera?? o.O... Provvedo alla correzione. Grazie :)

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  3. Ciao, leggendo il tuo blog noto che sei esperto (o almeno..sostenitore) di Linux e del movimento Open Source.
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