venerdì 21 maggio 2010

Google cavalca la polemica attorno a web·m



A 24 ore dalla presentazione ufficiale di web·m si è già scatenata, inevitabile, la polemica.
Jason Garret, sviluppatore di x264, alternativa open source ad H.264, punta il dito sull'immaturità di VP8 che, a suo dire, non sarebbe competitivo nei confronti del codec di MPEG LA.
Per lo sviluppatore sono ancora troppi gli aspetti carenti: dalle specifiche dell'encoder, una via di mezzo fra Xvid e Microsoft VC-1, mero «Copia/Incolla di codice C», fra l'altro estremamente buggato.
Pur potendo vantare una migliore compressione di Theora e Dirac, continua Garret, fallisce come decoder anche nei confronti di H.264 implementato in ffmpeg.
Inoltre, somiglierebbe troppo al suo concorrente, rendendolo attacabile dal punto di vista brevettuale.
MPEG LA non se l'è fatto ripetere, ha preso subito la palla al balzo e non ha tardato a chiarire la sua posizione dichiarandosi pronta ad intentare causa allo scomodo concorrente, mentre Microsoft, che pure fa parte del consorzio e appoggia H.264, ha assicurato, per bocca di Dean Hachamovitch, che Explorer 9 sarà compatibile con VP8 tramite un apposito plugin.
L'impressione, molto forte, è che Google speri di cavalcare il più possibile questa situazione di stallo e far valere, comunque, il suo peso, per impedire che H.264 guadagni quella quota necessaria a consacrarlo standard de facto e renderlo inafferrabile alla concorrenza.
Un diffusione virale a mezzo browser, che già supportano VP8, renderebbe, de facto, il codec meno esposto alle ritorsioni legali.
Perchè una rete dei contenuti audiovisivi alla mercé di un consorzio, sarebbe un affare decisamente peggiore per Mountain View.
Il braccio di ferro é appena iniziato.

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