Linus Torvalds lamentava, solo qualche mese fa, che il suo kernel si fosse imbolsito e, adesso, Andrew Morton ha aggiunto che é anche vecchio.
Per il braccio destro di Linus sta scemando lentamente l'entusiamo delle nuove leve verso il progetto.
«Siamo vecchi e stanchi» avrebbe dichiarato, probabilmente in preda allo scoramento, all'ultimo Linux Foundation Collaboration Summit.
nella foto: Andrew Morton
Il kernel non attrae i giovani, sì è evoluto in un progetto comune, ma poco comunitario, gestito e finanziato dai colossi della tecnologia.
Red Hat, Novell, IBM, Intel e, ormai, tantissimi altri, impiegano (e pagano) personale a tempo pieno per spartirsi un posto in kernel space.
L'abbiamo sempre saputo, ci ha fatto anche comodo, perchè era (ed é) la prova lampante che Linux può competere con "il nemico proprietario", ma questo è l'effetto collaterale.
Le nuove leve fuggono verso lidi più divertenti e, magari, finiscono per affollare AppStore, dove è ancora possibile gestire un piccolo progetto in proprio ed aspirare a quei 15 minuti di celebrità che, oggi, non si negano proprio a nessuno.
Con buona pace dell'open source e della sua retorica di libertà.
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