giovedì 14 gennaio 2010

[INCHIESTA] - 3 di 3 - Il business di Linux: chi lo usa, il supporto di terze parti, conclusioni



Gli impieghi e le opportunità

Intrattenendo maggiormente rapporti commerciali con aziende ed enti, gli impieghi delle soluzioni RedHat, ma anche Novell, ricadono, abbastanza prevedibilmente, nell'ambito dei server, ed in quello della virtualizzazione.
Spulciando un po' nei case studies di entrambe possiamo farci un'idea del portfolio clienti di queste aziende, che spazia da prestigiose case automobilistiche a grandi catene di distribuzione, aziende di telecomunicazioni o impegnate nell'hi-tech, governi e/o aziende ospedaliere, gruppi finanziari.
Oltre al contenimento dei costi di gestione, all'affidabilità, necessaria per impieghi mission critical, per molti clienti, l'approccio open source, adeguatamente supportato, garantisce quella flessibilità e libertà per sviluppare soluzioni che siano maggiormente aderenti ai singoli scopi.


Provando ad incrociare un po' di dati ci accorgiamo, inoltre, che HP é partner prezioso assieme a RedHat soprattutto nella fornitura di soluzioni integrate  hardware e software in ambiti specifici ed estremamente professionali, come, per esempio, la nicchia della post-produzione e degli effetti speciali nell'industria del cinema.
Gli Studios, storicamente legati a sistemi Unix con i gloriosi prodotti di Silicon Graphics, hanno trovato in Linux una opportunità per ridurre i costi di migrazione e mantenere la necessaria continuità con i propri strumenti.
Ancora oggi, Industrial Light and MagicPixarWeta Digital o Digital Domain, prestigiosi studi di effetti speciali, chiedono per l'assunzione di certe figure professionali specifiche competenze nell'uso di sistemi Unix/Linux.
Le suite InfernoFlameFlintSmoke di Autodesk sono esempi concreti di prodotti pensati, scritti e venduti per funzionare espressamente su piattaforma Linux.
Mudbox, sempre di Autodesk, un sofisticato software di sculpturing 3D e brush painting, grazie anche all'impegno di Digital Domain e Sony ImageWorkspotrebbe sbarcare su Linux nei prossimi mesi.
Maya e Softimage storicamente nascono su sistemi Unix e nel tempo hanno conservato una loro versione anche per Linux.


E proprio grazie anche alla grande esperienza maturata ed alla decennale presenza sul mercato é sempre RedHat (o le sue derivate CentOS o Fedora) la distribuzione di riferimento nell'ambito professionale.
Scuole, università, istituti di ricerca, sembrano i clienti preferenziali di Ubuntu, almeno sbirciando i case studies di Canonical, che ammicca timidamente anche nel mercato desktop grazie agli accordi stipulati con Dell.
Sul sito del produttore statunitense è possibile acquistare alcuni modelli di laptop e netbook con preinstallata la distribuzione per esseri umani.
I dati di vendita non sono effettivamente molto chiari, ma l'iniziativa deve aver comunque riscosso un certo successo se l'offerta, prima disponibile solo negli Stati Uniti, è stata estesa anche in Europa.


Anche Novell, sembrerebbe interessata a percorrere la stessa strada ed  ha, recentemente, stretto accordi con MSI per la commercializzazione nel corso del 2010 di netbook basati su Suse e Moblin.


Conclusioni

Alla fine di questa ricerca, sommaria e senza grosse pretese, emergono alcuni dati comunque interessanti.
Linux é ancora percepito come un prodotto di classe enterprise dove sembra assai più apprezzato e sfruttato.
Per il mercato desktop, invece non esiste un preciso ecosistema attorno al prodotto che dia ai potenziali acquirenti specifiche garanzie post-vendita o aggiunga un qualche valore all'offerta.
E quando esiste, vedi Canonical, spesso non è adeguatamente pubblicizzato, né dal vendor, che installa il sistema operativo sulle proprie macchine, né da Canonical stessa, che avrebbe, invece, tutto l'interesse a spingere per ottenere una maggiore visibilità dei suoi servizi.
E' come se, per paradosso, Apple si limitasse a vendere le sue macchine senza impegnarsi a promuovere adeguatamente il suo sistema operativo o tutta l'offerta che ci gravita attorno.
Una strategia incomprensibile e anche poco vantaggiosa nei confronti dell'utilizzatore finale il cui interesse può essere dirottato facilmente altrove.

< precedente

Nessun commento:

Posta un commento