mercoledì 6 ottobre 2010

La sfida di Document Foundation



Open Office potrebbe essere destinato all'oblio.
E' notizia di qualche giorno fa, infatti, che transfughi della suite libera per l'ufficio e diversi altri volontari, forse spaventati dalle strategie poco chiare di Oracle, abbiano deciso di consorziarsi nella Document Foundation, organizzazione no-profit che si occuperà di sviluppare e promuovere l'alternativa dell'alternativa libera ad Office di Microsoft: LibreOffice.
I fiumi d'inchiostro virtuale si sono sprecati e, un po' tutti hanno cominciato ad immaginare il LibreOffice che verrà, ma di certo la partita non si gioca, nè si giocherà, solo sul piano tecnico con GUI più moderne, funzioni avanzate, compatibilità con gli avversari, anzi, come spesso accade, sarà soprattutto la visibilità la chiave per ottenere il successo che tutti ci auguriamo.
In questo senso, una fondazione sembra davvero essere la risposta adeguata alla sfida.
C'è una fondazione dietro al kernel, dietro Firefox, il movimento stesso che promuove il software libero è una fondazione e non si può certo dire, numeri alla mano, che non si siano rivelati progetti di successo.
Poi però pensi al mercato, alle aziende che da poco si stanno aprendo alle alternative libere, alla fatica con cui OpenOffice è riuscito a ritagliarsi un suo spazio e la fiducia dei suoi utenti, alla lentezza con cui il mondo del lavoro si separa dagli strumenti ritenuti affidabili e collaudati, perchè è lì, in fondo, che LibreOffice si giocherà le sue carte migliori, e ti chiedi: basteranno Novell, RedHat, Canonical, Google e tutto l'impegno di chi ha intrapreso questa ennesima avventura per convincerli a ricominciare da capo?
Sarà dura.

nota: LibreOffice può essere scaricato e provato già adesso a questo indirizzo

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