venerdì 11 dicembre 2009

Google e le "storie dinamiche"





Se la presa di posizione di Rupert Murdoch ha avuto un pregio è stato sicuramente quello di smuovere le acque sulla questione della fruizione di notizie via web.
La sua risposta al problema, come sappiamo, è stata molto sbrigativa, se Google ci danneggia il business, offrendo le nostre pagine gratuitamente ai lettori, noi usciamo dai suoi motori di ricerca e offriamo il servizio per nostro conto.
A pagamento.
Ma a Mountain View, sembrano assai più attenti alle sfumature e in collabarazione col Washington Post e il New York Times, sperimentano, già dall'estate un nuovo modo di fruire le notizie e di raccontarle sul web: Living Stories.
Il concetto è piuttosto semplice: le notizie vengono raccolte in una singola pagina dinamica, pubblicata con una URL unica.
Le Living Stories organizzano, così, le informazioni in base agli sviluppi delle vicende e richiamano l’attenzione sulle modifiche apportate dopo l’ultima visualizzazione da parte del lettore, in modo che sia più facile individuare le nuove informazioni.
Un meccanismo simile alle scatole cinesi che, partendo da una visione panoramica,  permetterebbe (e prometterebbe) maggiore contestualizzazione e il dovuto approfondimento, senza la tradizionale ridondanza, retaggio dei tradizionali schemi, propri dell'informazione cartacea.

Per Google, Living Stories, che continua ad essere raffinato e migliorato anche grazie al feedback degli utenti, potrebbe diventare uno strumento prezioso per gli editori che volessero esplorare nuovi modi per raccontare le notizie, sfruttando pienamente le opportunità e le peculiarità della rete.
Come di consueto chi volesse provarlo, può rivolgersi all'indirizzo: http://livingstories.googlelabs.com/ , basta possedere un account gmail.



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