sabato 24 ottobre 2009

Windows... e 7!



Tre anni fa debuttava, più o meno nello stesso periodo, Windows Vista, sesta release del popolare sistema operativo di Microsoft.
Nelle intenzioni del gigante americano c'era la volontà di rimpiazzare il popolare XP con un prodotto più moderno nel design dell'interfaccia e nell'architettura di sistema.
Propositi rimasti in gran parte sulla carta, nonostante due service pack e tanto marketing per riuscire a far breccia nel cuore di utenti consumer e delle aziende rimaste pressoché legate al collaudatissimo XP.
Ragioni del (parziale) insuccesso, l'eccessiva pesantezza di Vista, la scarsa compatibilità di software e driver rispetto al passato, un'interfaccia spesso scomoda e confusa minata da un sistema di controllo della sicurezza, lo UAC, estremamente invasivo anche nelle operazioni più banali.
Ed è proprio per aggiustare il tiro e riannodare il rapporto coi propri clienti che Microsoft esordisce in questi giorni con Seven, ultima incarnazione del suo sistema operativo a finestre, che promette di migliorare le imperfezioni del prototipo e aggiungere funzionalità inedite per incrementarne l'usabilità.
Quello che salta immediatamente all'occhio, infatti, è una certa razionalizzazione delle interfacce, assai meno verbose rispetto a Vista, e il nuovo design della barra delle applicazioni, un po' kicker come nel vecchio KDE 3.x e un po' dock a là Mac OS X, che offre interessanti nuove features, come la jump list per accedere rapidamente alle funzioni più comuni dei programmi in esecuzione e una maggiore libertà di personalizzazione.
Anche gli effetti desktop, che in Vista erano un accessorio del tutto trascurabile, quando non inutile, si arricchiscono di nuove funzionalità, fra cui spicca Aero Shake, per molti, un tentativo di imitare Exposè per Mac, anche se Shake in effetti non razionalizza le finestre sul vostro desktop, ma si limita a minimizzare quelle in secondo piano con una semplice scossa sulla barra della finestra che avete selezionato e Aero Peek che, con un semplice gesto del mouse sulla destra della taskbar, permette di vedere attraverso le finestre fino al desktop.



[Aero Shake in Windows Seven]

Sparisce, per default, la barra laterale dei gadget che può essere aggiunta e personalizzata in un secondo momento da tutti quelli che ne avevano apprezzato l'utilità già da Vista.
E va in pensione anche la lente d'ingrandimento del desktop, sostituita da un moderno effetto di zoom sull'applicazione o sull'aerea che vogliamo porre in evidenza.
Molte le novità anche sotto al cofano, con una nuova gestione dell'installazione dei driver basata su XML che dovrebbe semplificarne sviluppo e manutenzione.
Il sistema adesso è assai più modulare e promette performance migliori, minori consumi nelle soluzioni portatili e una capacità di adattamento all'hardware che dovrebbe garantire prestazioni ottimali in ogni scenario d'uso: dal netbook al più carrozzato dei desktop.
E' stato aggiunto il supporto nativo a molti nuovi dispositivi fra cui quelli touch, e alle tecnologie di calcolo GPGPU, oltre all'introduzione di una shell a caratteri, PowerShell, similmente a quanto già disponibile nei sistemi UNIX/Linux.
Aggiornate anche le DirectX che raggiungono la release 11.
La retrocompatibilità, viene garantita da XPmode, una macchina virtuale che, di fatto, apre una finestra sul desktop in cui viene eseguito windows xp.
Decisamente inelegante, ma probabilmente efficace per convincere anche i più recalcitranti ad effettuare l'upgrade, che può costare, da 129 € per la versione Home Premium, fino a 319 € per la Ultimate.



[Un esempio di Areo Peek]

Un po' troppo caro se teniamo presente che allegato al sistema operativo non é previsto alcun bundle di software aggiuntivo e che il pacchetto Live Essentials, disponibile via internet, è davvero ben poca cosa se confrontato alla qualità di iLife che affianca OS X nella dotazione di tutti i Mac o alla dotazione standard di una qualsiasi distribuzione GNU/Linux.

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